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17/09/20

Due chiacchiere con Juanan Herrera

A causa dell’attuale situazione afflitta dalla pandemia di CoViD-19 e dalle restrizioni nella possibilità di viaggiare, abbiamo subito alcune limitazioni nella nostra classica interazione con la comunità mondiale del pattinaggio inline. Siamo comunque riusciti a scambiare qualche impressione con uno dei nostri atleti Rollerblade®: Juanan Herrera.  Godetevi questo nuovo appuntamento con la serie Catching Up.

Durante gli ultimi mesi, in generale, la possibilità di movimento è stata molto limitata. Dai viaggi al’'attività fisica, ci siamo sentiti tutti piuttosto “confinati”. Come hai fatto a mantenerti in movimento?
Ho fatto una lista di esercizi armoniosi per tutto il corpo, e mi sono dedicato a completarla almeno quattro giorni alla settimana. Ho salito e sceso le scale del mio condominio per fare cardio e rinforzare le gambe. Poi ho usato i pattini per andare dal dentista e in qualsiasi altra occasione le circostanze permettessero di farlo.

In questo periodo ci sono stati dei cambiamenti nella tua vita che ti hanno condizionato?
Dopo 9 mesi di infortunio (strappo del legamento interno del ginocchio) sono riuscito a recuperare e ad alzare nuovamente il mio livello di allenamento; notizie molto positive, quindi.

In aggiunta al pattinaggio inline, giochi a futsal, suoni la chitarra e passi del tempo davanti e dietro la macchina fotografica. Puoi condividere con noi alcune esperienze derivanti da queste molteplici passioni?
Gioco a futsal (calcio indoor) da quando ero bambino nella squadra del mio quartiere, chiamata Adecor. Ora faccio parte della squadra dei veterani, e alleno le categorie junior. Mi piace vedere come I bambini si godono questo sport e competono con spirito di squadra, proprio come quando io avevo la loro età.

Per quanto riguarda la musica, una delle mie passioni è suonare il flamenco con la chitarra classica, che è una tradizione di famiglia. Ho guardato i miei fratelli suonare la chitarra sin da quando ero piccolo, e qualche anno fa ho deciso di iniziare a praticare. È uno strumento incredibile, una forma d’arte bella e raffinata.

Sul tema della fotografia, sono partito dal pattinaggio, girando e editando i miei video e quelli dei miei amici. Poi ho iniziato a lavorare ad eventi in discoteca, matrimony, shooting sportive eccetera. È un bell’hobby-lavoro: sto impegnandomi molto per migliorare le mie abilità per il futuro.

Il pattinaggio inline ti ha aiutato in altri aspetti della tua vita?
Nell’essere un perfezionista. Quando pattino, provo ad eseguire I miei trick nel miglior modo possibile, per farli sembrare puliti e perfetti. Mi comporto allo stesso modo nelle altre discipline in cui mi applico, ad esempio quando giro o scatto qualcosa, devo farlo nella migliore maniera possibile. Inoltre, quel timore e quell’energia che si sprigionano all’esecuzione di ogni evoluzione mi aiutano a superare I momenti difficili nella vita di tutti I giorni.

Qual è il cambiamento più importante avvenuto nella tua vita nel corso dell’ultimo anno?
Non mi è accaduto nulla di particolarmente significativo, ma mi sono focalizzato nell’aumentare la conoscenza che ho accumulato grazie alle esperienze, sia nello sport che in ambito professionale.


C’è qualcosa che non vedi l’ora di fare nel prossimo futuro?
Vorrei che questa pandemia finisse il prima possibile e smettesse di colpirci ancora, per tornare alla normalità di prima; nel mio caso, viaggiare per pattinare, incontrare I miei compagni del team Rollerblade, fotografare agli eventi e molte altre cose.